mercoledì 30 novembre 2011

CASTAGNE e MARRONI ITALIANI: VIDEO: CHESTNUTS TRAIN AT MARRADI (TOSCANA-ITALY)

CASTAGNE e MARRONI ITALIANI: VIDEO: CHESTNUTS TRAIN AT MARRADI (TOSCANA-ITALY): Every october, an old (1920) train, fully restored, is used to reach Marradi (Florence) for the Chestnut Sunday. It drove thru Cesena, Forl...una semplice gita ..a vapore..che sa di antico e di moderno, entusiasmante nella sua singolare semplicità con arrivo in un ..mare..di castagneti che un dì furon ambiti possedimenti di potenti Arcivescovi di Romagna poi dell'assai Caro Granducato di Toscana..che di Marradi pur si vantò nella Leggendaria Battaglia delleScalelle..

giovedì 21 ottobre 2010

Marradi-FI-PoesiaNaturaVacanzeNelVerdeMugello




























Un po’ di Calendario del Turista a Marradi(FI)

Maggio

Il Passatore Cortese ritorna nella Podistica Tosco-Romagnola da Firenze a Faenza , pubblicizzata come LA CENTO KM. DEL PASSATORE ed a Marradi c’è sosta per riacquistar le forze

Giugno

Marradi spalanca le braccia per il Moto Mondiale del Mugello, ma la gente è mai tanta che qualcun sosta a Faenza

Luglio

Marradi rivive le gare fra i Rioni con l’intero paese in festa ed il gareggiar non ha confini; vengono campioni pure da Brisighella(RA) la città dei 7 Cardinali, con Finale che guarda alla ambita Graticola d’Oro di S. Lorenzo.

Agosto

Trittico tra il Sacro ed il profano e il poetico: Fiera di S. Lorenzo e Festa delle Streghe, ove il Cavalier Oscuro delle SCALELLE sembra tornar in vita furioso ma ripiomba nell’oblio e qualche tempo dopo si avverte nell’aria un odore pirico di Sera di Fiera, ma è Dino Campana con il suo eccelso Canto che ci immortala

Settembre

Tutti in movimento per i funghi, per la caccia, per la pesca, ma soprattutto a ripulir i boschi per poter poi meglio raccoglier castagne, noci ed anche tartufi

Ottobre

Vado alla Regina delle Sagre per degustar delizie nel Dolce Bosco del CAMPANIANI luoghi: Viva le Castagne!

Novembre

Nel mese della tristezza, mentre la nebbia sale agli irti colli, tornare è bello a calpestare le orme del Sublime Canto, ove proprio si innalzò in tanti Eterni Attimi che parvero di Follia ed i Percorsi indicati poi sempre riconducono al Centro Studi Campaniani, ove gelosamente custoditi restano quegli Attimi Fuggenti di una Storia Poetica che lo sarà per Sempre(Dino Campana The Best Poetic Story of 900)

Dicembre

Vado a pregustar NATALE tra castagne e funghi vicino ai Cantati Boschi della Romagna Toscana, già detta Granducale: Mercatini di NATALE a Marradi e non è finita qui poiché ci attende a Teatro il Concerto di NATALE e la Festa di Fine Anno.

Itinerari Classici e Monumenti da non perdere per chi visita Marradi.

Palazzo Torriani Residenza d'Epoca

Eremo di Gamogna

Antica chiesa di Lozzole

Antica chiesa di S.Reparata in Salto a Badia del Borgo

Chiesa arcipretale di S.Lorenzo

Centro Studi Campaniani

Archivio storico documentale presso il Municipio

Itinerari insoliti a Marradi e dintorni.

Camminata ecologica da Cardeto ai CANCELLI lungo il sentiero CAI con partenza dalla stazione FFSS di Biforco costeggiando il CASTELLONE .

Camminata ecologica dal Centro storico di Marradi per Via Archiroli fino a Eremo di Gamogna di S.PierDamiani.

Il mezzo più comodo per muoversi a Marradi.

Qualsiasi mezzo preferibilmente un fuori strada per le zone dell'entroterra più selvaggie.

I Ristoranti consigliati, le trattorie caratteristiche, le dolcerie, bar a pub consigliati.

Ristorante IL CAMINO

Ristorante LA COLOMBAIA

Ristorante IL CASTAGNO

Pasticceria QUADALTI

Una giornata "tipo" per godere pienamente della bellezza dei nostri luoghi, dalla colazione a notte fonda.

Colazione al nostro B&B Sartoni con escursione al CASTELLONE (1 ora andata e ritorno) oppure al complesso turistico I CANCELLI (3 ore ).

Infine tra i castagneti e le profonde valli del monte Lavane, zona di caccia, pesca, e funghi ( compiere il primo tratto di 8 km. in auto ).

Piccola escursione d'obbligo: Centro Studi Campaniani e Museo del Castagno in palazzo quasi adiacente al Municipio.

Dove acquistare a Marradi: prodotti tipici, cantine, botteghe, souvenir particolari.

Bar Sport

Bar Bianco

Abbigliamento Miniati Monica

Fotogramma CATIA

Le origini di Marradi.

Presumibilmente Romane con insediamenti Gallici sul confine con la vicina Romagna(S.Martino in Gattara). Tutta la zona comunque fin dai primi secoli dopo Cristo fu sotto la giurisdizione degli Arcivescovi di Ravenna, che sempre ne hanno decantato le ottime castagne....più di recente il Macchiavelli ne esaltava la fedeltà ai Medici di Firenze(Istorie Fiorentine)

Gli eventi più importanti che hanno segnato la storia di Marradi.

L'influsso ecclesiastico è preponderante nei secoli: si riscontra la presenza di numerosi monasteri, abazie, nonchè chiese ed eremi(Gamogna) di notorietà storica, perchè legati alla figura di San Pier Damiani. Più di recente il Casato dei Fabbroni( legato ai Medici di Firenze) costruì nel centro storico diversi palazzi con i loro inconfondibili stemmi medicei, ricchi di storia: anche Papa Giulio II ne fu ospite. Nel Centro restano i ricordi di varii conventi, ma quello più imponente è Palazzo CANNONE , che quasi troneggia su Piazza Scalelle(Il salotto buono dei Marradesi) con a destra il COMUNE ed a sinistra un Palazzo Fabbroni.

Di rilevanza storica fu la distruzione della Compagnia di Ventura dei Lanzichenecchi del Conte Lando, avvenuta al Passo delle Scalelle nel 1358. La vittoriosa battaglia ad opera di contadini(donne comprese) rallegrò anche il Macchiavelli che ne narrò nelle sue Istorie Fiorentine.

I Lanzechenecchi provenivano da Faenza e dopo averla messa a ferro e fuoco, pensavano di raggiungere Firenze saccheggiando tutta la vallata.

Il Piatto tipico. Le ricette delle Feste a Marradi.

Il piatto tipico è la torta di castagne.

Per Natale fa da padrone il gappone con i cappelletti e passatelli in brodo, ma qualcuno può preferire la tagliata ai funghi porcini.

Per Pasqua sono di obbligo i tortelli o ravioli (in dialetto gli orecchioni)al burro e salvia o tartufo, il tradizionale agnello o capretto al forno, chiudendo con l'ameringa di "Maria Dolce".

Nel Carnevale ogni scherzo vale ma a base di castagne.

Le Feste e le Ricorrenze particolari a Marradi.

Festa di S. Lorenzo Patrono della città: 10 Agosto con Fiera il giorno dopo, al termine di più gare fra i Rioni.

Per le Domeniche di Ottobre : Sagre Delle Castagne, in una città letteralmente invasa per degustazioni,raccolta, escursioni, raduno camperisti, treni riservati a vapore, annulli filatelici speciali e non ricordo cos'altro.

Cosa si usa fare in occasione delle Festività.

Degustazioni Tosco Romagnole anche per strada tra interminabili banchi ricchi di leccornie con manifestazioni, musiche, balli e corpo bandistico su e giù per il paese: c'è anche un angolino agreste con animali di pregio della vallata in mostra per i più piccini. Funzionano mostre padiglione degli artigiani locali specie falegnamerie del castagno.

Leggende legate a Marradi e personaggi che vi hanno vissuto.

Un gruppo di intellettuali e imprenditori costituì l'associazione degli ANIMOSI , erigendo l'attuale teatro degli ANIMOSI ad imitazione del teatro Niccolini di Firenze.

C'è poi anche una leggenda: nella eterna contesa Firenze Faenza per il dominio del CASTELLONE sembra si perse nel nulla una cassa di monete d'oro, spedita per richiedere rinforzi durante un assedio: il fatto accadde forse lungo un cunicolo sotterraneo che collegava l'antico castello al convento dell'Annunziata vicino al centro storico.

I periodi dell'anno migliori per visitare Marradi.

Aprile: degustazione prodotti ittici e delle carni.

Maggio: panorami verdeggianti sul tracciato della 100 km. del PASSATORE (Gara podistica internazionale).

Giugno: un weekend salutare in prossimità del Motomondiale a Scarperia(FI) 35 km da Marradi.

Luglio:un rifugio benefico dalla gran calura delle pianure

Agosto: ferie fra leccornie, sagre e feste rionali e incontri culturali sui "Canti Orfici" di Dino Campana.

Ottobre: un mese tutto di castagne e funghi e cacciagione

Dicembre: Concerti, danze, ed infine tradizionali Mercatini di Natale.

I segreti dei Palazzi o dei personaggi che hanno abitato Marradi.

Palazzo Fabbroni sede della famiglia omonima, molto legata ai Medici: si racconta di una visita illustre con tavolata interminabile di frutti "dimenticati" da far meraviglia, alcuni ancora in uso nella vallata come le pere volpine e quelle cotogne.

Palazzo Torriani, dimora della signorile famiglia Torriani-Tagliaferri ricordata anche come la titolare dei 99 Poderi.

Villa Ersilia: dimora estiva di un autorevole senatore del Regno; si narra dei suoi arrivi estivi in Marradi a bordo di una blasonata carrozza trainata da una quadriglia di 4 cavalli bianchi splendenti.

Palazzo Cannone, antico convento ora dismesso ad uso commerciale. Vi nacque un re di Francia; in una stanza di questo antico palazzo si narra la presenza di spiriti che di notte mentre dormi ti accarezzano il volto.

Palazzo Catani: residenza estiva in centro storico di S.E. Il Cardinale Federico Catani; dimora che poi d'estate l'illustre concittadino lasciava, a volte, specie nelle calde giornate estive per alzarsi ancora un po' di più in val di Lozzole, a Stabbia, grazioso borghetto medioevale che ancor oggi, benchè in disuso, pare fatto con il pennello di un pittore.

Personaggi famosi che frequentano Marradi.

I discendenti del poeta Dino Campana.

Personalità politiche.

I discendenti del Cardinal Federico Catani alto prelato della Curia Romana del '900

Personaggi Famosi che sono nati a Marradi.

Monsignor Gualtiero Bassetti attuale arcivescovo metropolita di Perugia.

Beata Celestina Donati, fondatrice della Congregazione Figlie Povere di S. Calasanzio.

Poeta Dino Campana, uno dei momenti poetici più alti del '900.

Maestro da Marradi(FI)autore di diverse opere pittoriche del '400 esposte in Marradi, ma qualcosa è stato scoperto pure in Inghilterra. Pittore Marradese illustre purtroppo rimasto ignoto; discepolo della scuola di Domenico Ghirlandaio da Firenze, a sua volta autore degli affreschi del coro di S.Maria Novella e seguace del Verrocchio.

Letteratura su Marradi: libri, guide, mappe.

MARRADI CAPITALE CULTURALE DELLA ROMAGNA TOSCANA edizione Comune di Marradi Tipografia Fabbri Modigliana(FC) 1993.

IL CASTELLONE Edizioni Polistampa a cura del Comune di Marradi Parco culturale Dino Campana.

GAMOGNA di Bettoli & C. Stefano Casanova Editore Faenza 1997.

LA BATTAGLIA DELLE SCALELLE Marradi 1358 di Alfredo Altieri editori PAGNINI E MARTINELLI

VAL D'AMONE di Renato Ridolfi 2002 con il patrocinio del Centro Studi Campaniani Enrico Consolini;

TOSCANA MUGELLO pedalare nel Mugello APT Comunità Mugello Stampato da Grafdicalito-Calenzano FI

MARRADI COME ERA di Giuseppe Tarabusi Tip.Faenza 1992

Un pregio degli abitanti di Marradi e un loro difetto.

Ottima ospitalità.

.....Gente armigera e fedele.....

( Macchiavelli-Istorie Fiorentine ).

Calendario degli Eventi, Festival, Concerti e Manifestazioni a Marradi.

Manifestazione di gara culinaria a cura dell'Ente Strada del Marrone del Mugello di Marradi.

Concerto saluto all'estate e di Natale a cura del Corpo Bandistico di Marradi.

Traguardo in itinere della Podistica internazionale del PASSATORE da Firenze a Faenza ( La 100 km.)

Graticola d'Oro con gare fra i rioni dal Luglio fino al 10 Agosto, festa di S. Lorenzo Patrono di Marradi: il giorno successivo FIERA DI S. LORENZO.

PRONUNCIAMENTO letterario in onore del poeta Dino Campana nella terza decade di Agosto presso il giardino delle Domenicane.

Sagre del cinghiale a Campigno, Crespino, S. Martino nel Luglio Agosto.

Altre informazioni di solito tralasciate dalle Guide.

Riscoprire e valorizzare la strada del sale che dalle saline di Cervia(RA) raggiungeva Firenze dopo molteplici punti di dogana e di problemi di ogni genere: qui imperversava ad esempio il Passator Cortese.

ELENCO DEGLI ARBUSTI E DELLE PIANTE PRESENTI NEI NOSTRI DODICI PERCORSI BOTANICI ATTORNO AL CASTELLONE DI MARRADI
PERCORSI E NICCHIE BOTANICHE ATTORNO AL B&B

1° Percorso centrale
Il piazzale è perimetrato da numerose Thuja occidentalis-frangivento precedute da ortensie fino ad una famigliola di sambuchi ad alto fusto, mentre a lato opposto tra vasi di gerani e di santolina(fioritura a palline color nocciola) primeggia un esemplare di pianta grassa l’ALOE, nota per alcune proprietà curative;poi in due grandi vasi a ridosso della casa profumano due gelsomini bianchi con alla base nicchie di viola “Ciocche”.
Nella aiuola(microhabitat di composizione) a lato ovest sono presenti : in posizione emergente la santoreggia, più a basso la santolina,lavanda spigata,timo,nasturzi con fioritura in ottobre, settembrini,crisantemi, Lilium, iris, edera dai bordi bianchi, edera “eretta”, lavanda(Lavandola Angustifolia), sormontata in settembre da diversi Nasturzi color aragosta e a ridosso del muretto la menta piperita poi il rosmarino, e nel piccolo orto sovrastante si nota al suo ingresso prima la salvia “gigante”poi la maggiorana e l’origano; è presente inoltre, a ciuffi, la Rucola (Eruca sativa) e l’Erba Cipollina ma l’habitat preferito da quest’ultima è più lontano, vicino alla strada provinciale.
A volte in questo piccolo orto viene coltivata la “Barba dei Frati” e la Valerianella, ottimi contorni dal sapore silvestre.

2° Scarpata sul retro della casa
L’Iperico “domestico”& “selvatico” dominano in buona parte tutto lo scenario ma da un lato si nota emergente il ribes rosso, l’iris di diverse tonalità dal blu,al marrone, al giallo, al viola ed a varie sfumature; la lavanda ed un grande nocciolo sormontato dalla Serenella(lilla) e da un albicocco e un amareno con diversi “Nocioni”, che si spingono fin sotto un susino selvatico, il tutto sormontato da una barriera di cipressi e sambuchi sviluppati a siepe , un altro nocciolo con vicino 1 tiglio a cespuglio ed un pino spontaneo proprio sulla pendenza maggiore dell’intera scarpata. Non manca l’infestante Vitalba e qualche ginestra qua e là.

3° Percorso lato ovest
Puntando verso il pozzo artesiano si presentano due stradine parallele: quella a basso conduce in un tunnel di sambuchi tra piantine di iperico, edere e giaggioli da un lato e noci+sambuchi dall’altro, ma guardando più a basso si scorge tra una marea di ortiche e “Soldi del Papa” un gruppo di gigli selvatici “aragosta”,due pini domestici un sanguinello (Cornus Sanguinea ) ed una Fusaria( con bacche rosacee in novembre; ma quello che più meraviglia è la presenza relativamente lontana di un enorme ciliegio selvatico, che negli anni ha colonizzato tutto il campo circostante con una miriade di piccoli “ciliegi” selvatici; il sentiero più in alto inizia con un esemplare di Agrifoglio “pungente” poi un Alloro, seguito da un’edera americana sviluppatasi per oltre 10 metri in verticale, poi un antico esemplare di pero volpino ed un canneto, che ormai ha occupato ogni spazio fino al bosco ceduo; tutto il lato opposto della stradina è delimitato da una serie di aceri “marittimi” che terminano in un bel esemplare di rosa canina, indirizzata ad un gruppo di bardane a foglia gigante e tra gli arbusti, dopo un’altra rosa canina e un ciliegio da fiore ed un frassino maggiore, si intravede un bel Pungitopo (Cuscus aculeatus); il tutto si conclude in un boschetto di acacie ed amareni.
Al confine di proprietà (lato ovest) sugli enormi macigni che precedono il bosco appare nascosto fra la vegetazione un frutto dimenticato IL MELO SELVATICO con le sue minutissime “mele” dolcissime e più vicino al sentiero 1 Corniolo (Cornus Mas) dai suoi minuti frutti rossi.

4°Aiuola a centro campo lato ovest
Si tratta di un’aiuola frammentata in più parti e volendo classificare in senso antiorario si inizia con un Calicanto,Rose rosse, Fiore d’Angelo, Malvoni ( Altea), Lillium,Cedrina, ed altre rose rosse quindi alcune Peonie(Paeonia Officinalis) con ai lati verso l’alto un ciliegio domestico ed un noce mantenuto “basso”, perché con la sua chioma soffocherebbe ogni altra pianta vicina. Sottostanno alle piante indicate numerosi esemplari di Nepetella (Alamintha Silvatica).

5°Percorso a settentrione
Sopra alla casa (lato nord-ovest) il sentiero conduce a un grande fico bianco preceduto da diversi pini neri austriaci( tra ciuffi di Garofanini selvatici) e da un gruppo di amareni che restano più in alto quasi ad indicare la presenza di un enorme frassino maggiore, che negli anni ha disseminato lungo tutta la vallata, arricchendola di numerose stesse piante. Camminando ancora verso la cima della collina si nota un fico nero in mezzo ad una marea di finocchi selvatici con diversi esemplari di Cardo dei lanaioli ed ai piedi del dirupo, sul quale è stato costruito il “Castellone” Mediceo di Marradi, è presente un castagno selvatico con ripetuti segni di ricrescita poiché l’aridità del terreno e la eccessiva esposizione al sole non gli hanno mai permesso di completare il suo sviluppo.

6°Percorso lato est (indicazioni in senso orario)
Iniziando il percorso dall’antico forno a legna abbiamo un vaso di Tagete+Campanelle, una Dahlia rossa ,1 Gelsomino bianco una Dahlia bianca, Tagete(multifiori uniformi) Edera rampicante, vitalba, sambuco, 4 forsizia”primo giallo primaverile”simile al gelsomino invernale, Lavanda e nel poggetto adiacente 2 Abeti Americani con diverse piantine grasse, i Semprevivi, che attorniano una grande conca ricolma di giaggioli, begliuomini, bocca di leone, edere a bordo bianco, falso crisantemo a fiori gialli ovvero Zinnia Lilliput Doppia: tutto sovrastato da un folto intrigo di acacie, sambuchi, amareni e sanguinello.
Addentrandosi si incontrano in una piccola pineta di pini Laricio 2 esemplari di nocciolo e molto rosmarino specie ai bordi del percorso e disseminati qua e là diversi esempi di orchidea selvatica, leggermente più in alto si nota un gruppo di ginepri a fianco del sentiero lungo l’acquedotto. Di qui guardando verso il “Castellone” si vede una pianta di quercia madre e relativa colonia sullo spaccato di roccia, mentre alla sua destra si allarga una cipressaia spontanea, che in qualche modo si collega a quella più vecchia sul crinale che punta all’antico torrione: vicino al cipresso più grande di tutti c’è un esemplare di Caprifoglio che nella tradizione ha i fiori indicati come “Panadi de la Madonna”; allargando lo sguardo si possono notare in più luoghi minuscole nicchie di pimpinella (Sanguisorba minor).

7°Percorso lato sud
Si inizia con una barriera di numerose Thuja Occidentalis disposte a frangivento lungo l’ultimo tratto di strada, sotto parallelamente si susseguono diverse Forsizie, allori e Fiore d’Angelo e sono presenti 1 albicocco,1 prugno, 2 ciliegi domestici,1 Ginepro, 2 fichi “neri”, 1 filare di viti “da tavola” ed a fine pendio si allunga una siepe realizzata con sambuchi e noci mantenuti ad altezza d’uomo con 1 sempreverde in mezzo a loro IL BOSSO.
Costeggiano l’ultima curva ed il tratto che conduce ai cavalli si vedono numerose colonie di RISETTO(giallo oro in fioritura) con cespugli di Elicriso di identico colore poi la PASSIFLORA presente alla curva lato recinto cavalli assieme a cespugli bianchi di “Santolina”(con fiore in palline marroni)C’è poi un mandorlo.

8°Percorso a basso, lato sud-est
Si inizia con un cespuglio di mora senza spine per proseguire poi in una porzione di campo, ove si incontra subito un giuggiolo (Ziziphus Jujuba Miller) e 3 olivi leccini, fiancheggiati lungo la scarpata da 2 esemplari di fichi “verdini”, rosmarini ed in fondo 2 pini domestici. Qua e là amareni e ginestre.

9°Percorso recinto cavalli-lato sud
La recinzione (delimitata da noci, querce, rosa canina, susino selvatico dalle minuscole susine “claudie”, da 1 castagno, da 2 castagni d’India intervallati da querce leccino) una volta superata ci permette di osservare 2 esempi di Nespoli e 3 di noccioli, un gruppo di mandorli sulla sinistra, un melo ed un albicocco al centro; scendendo ancora si notano alcuni biancospini e tutto il prato-pascolo riservato ai cavalli, delimitato sulla destra da una lunga sequenza di antichi Tigli e sul fronte dalla barriera delle acacie-robinia delle Ferrovie. Il prato-pascolo è suddiviso in due terrazzamenti con 2 grandi noci proprio lungo la linea di divisione.

10°Habitat del capanno maggiore& capannino del maiale
Tutta la scarpata a ridosso della costruzione è colonizzata dal RISETTO(giallo intenso infestante) con cespugli sparsi di Elicriso di ugual colore, si susseguono intervalli di rosmarino,lavanda,iris,rosa canina, mandorli e ginestre un po’ ovunque. Dalla parte opposta della stradina di accesso sono presenti 2 cipressi “maschi” 1 quercia,1 sanguinello sotto poggio assieme ad una Fusaria ( bacche rosa tossiche) preceduti dalla PASSIFLORA, specie all’ingresso del recinto, ove si dirama sul reticolato per meglio svilupparsi.
Nel versante del “capannino” giù verso valle, appena superato l’abbeveratoio per i caprioli, tutta l’area è invasa dalle ginestre( utilissime se raccolte in fastelli da forno ), ci sono poi un pino silvestre ed un cipresso “maschio” grandi, che ombreggiano la costruzione, ed ai bordi sul confine si notano diverse piantine di Rovi ( Rubus Ulmifolius Schott ) e qua e là esemplari di Frassino Maggiore.

11°Aiuola a fianco dell’ultima curva
Convivono in questo piccolo habitat in ordine da sinistra, lavanda, salvia splendente, “settembrini, santolina,crisantemi, il tutto sotto un bel esemplare di cipresso “femmina” e quercia “stondata” con alcuni vasi di gerani e di TAGETE(multifiori uniformi), sulla sinistra esempi di Thuja Occidentalis, pino domestico e grande Forsizia.

12°Percorso nell’ampio orto sottostante
Entrando dall’alto si incontra subito un angolo dedicato interamente agli Asparagi(Asparagus Officinalis), affiancati da un’ampia coltivazione di Lamponi( Rubus Idaeus), mentre a lato opposto si allunga per tutta la fiancata est un filare di viti da tavola, che termina in un susseguirsi incessante di Ribes Nero & Rosso, intervallati da peri o meli fino a coprire tutto il lato sud: Sul fianco ovest abbiamo di nuovo un’altra oasi di Lamponi & Ribes fino ad affiancare un Cachi (Diospyros Kaki) poi i Mirtilli ed ancora Lamponi per poi lasciare il posto alle coltivazioni di fragole(fragolaio) tra le quali vi sono le “Primaticce”, la Fragaria Vesca, le “Tardive”, sì che la produzione copre buona parte della primavera-estate. Nelle vicinanze esemplari di Topinambur (Patata selvatica) e Lanterne Cinesi, ma il Tarasacco (Taraxacum officinale)domina buona parte dell’area indicata.
Al centro c’è una coltivazione particolare, oltre alla tradizionale orticoltura: un “quadro” dedicato alla Soia ( Soja o fagiolo del Giappone) ed un altro dedicato alla Malva Silvestre, che comunque nasce spontanea infestante, come la Portulaca o Porcellana(simile a pianta grassa-infestante) e qua e là è presente pure la Camomilla (Matricaria Camomilla). Infine, nei pressi dell’angolazione del recinto ( lato S/O) sotto un vecchio Pero si può osservare una famigliola di Peonie (Paeonia Officinalis ) con a fianco una vite inselvatichita, che ogni anno puntualmente si rigenera poi muore ( ne esistono diversi casi qua e là): forse è un ricordo dei tempi Medicei, allorquando tutta la vallata conteneva ben 13.000 viti a servizio del “Castellone” avanguardia in Romagna del Granducato di Toscana.